Giornata Verdi, il 10 ottobre a Ferentino, S. Maria Maggiore, ore 21 con il Coro Josquin Des Pres

Traviata, Nabucco, Forza del destino, Ernani, Rigoletto, Aida: sarà il grande melodramma verdiano, con i suoi palpiti e le sue emozioni, a celebrare la Giornata Verdi, nel giorno genetliaco del grande compositore italiano, nella bellissima chiesa abaziale di S. Maria Maggiore a Ferentino, alle ore 21. Le storie drammatiche, passionali, allegre, almeno nella loro apparenza, del melodramma saranno presentate dal Concentus Musicus Fabraternus Josquin Des Pres diretto da Mauro Gizzi, con lo spettacolo: Di tanti palpiti e sarà il modo migliore per ricordare Giuseppe Verdi proprio nel giorno del bicentenario della nascita.

Il melodramma ha sempre rappresentato nella cultura italiana lo strumento per ripercorrere la storia del nostro Paese nelle sue pagine gloriose ma anche in quelle tristi e in quelle della vita quotidiana, dei palpiti appunto. Fin dai suoi albori, agli inizi del ’600 quando Giacomo Carissimi, musicista marinese, incoraggiato da un altro conterraneo, il card. Cesare Baronio, sorano, metteva in scena gli oratori sacri, con la rappresentazione degli episodi delle sacre scritture, il melodramma ha rappresentato la cultura italiana al suo massimo livello. E quest’anno alla celebrazione della musica operistica si unisce la gioia per le celebrazioni del bicentenario della nascita del più grande dei compositori italiani, Giuseppe Verdi, cui è dedicato l’intero concerto.

S. Maria Maggiore, costruita per il canto e la musica, diverrà giovedì sera il luogo della celebrazione di uno dei più grandi operisti mai conosciuti, espressione alta del genio e della sensibilità artistica. Il concerto sarà affidato alle voci soliste dei soprani Vittoria D’Annibale, Mariagrazia Molinari, del mezzosoprano Fabiola Mastrogiacomo, del tenore Enrico Talocco, del basso Adriano Scaccia. Al pianoforte ci sarà Chiara Olmetti, all’organo Alessandra Maura. Il coro è quello del Concentus Musicus Fabraternus Josquin Des Pres, tutti diretti da Mauro Gizzi.

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